lunedì 30 settembre 2013

Carlo&Carla, 21 settembre 2013



C' era una volta, iniziano le fiabe.
Aprì la finestra sull'antica piscina e i suoi
Riccioli ancora ridono in bicicletta per 
La città. Nessuno è straniero, neanche tra le
Ombre e le luci della foresta nera.

Equinozio di settembre: il sole si inchina.

C' era una volta, iniziano le fiabe.
Accostò le persiane sull'alba del Gran Sasso.
Rime di fata e boccoli all'aria.
Lei scrive e viaggiano le parole
Attraverso boschi e frontiere.

Equinozio di settembre: le nuvole danzano.

C' era una volta, iniziano le fiabe.
Alzò lo sguardo e c'era lei.
Riso, petali e colombe che
Lontano volano via
O forse semplicemente tornano a casa. 

Equinozio di settembre: il vento ci accarezza.

C' era una volta, iniziano le fiabe.
Amore al tramonto in Abruzzo, tra
Ricordi  di aquile e falchi e magia di terre...nuove strade che
Lune e stelle possano illuminare.
Anche noi siamo qui con voi all'equinozio di settembre.
  

giovedì 19 settembre 2013

agosto 2013 (mamma li turchi 17/08)

l'acqua è calda anche alle 8 del mattino. circumnavigo la barca prima di colazione e quando salpiamo...ecco una caretta caretta a sinistra della prua.
mette fuori la testa per respirare.
ultimo viaggio col nostro equipaggio, il golfo di bodrum e le sue isole, le prime case dopo giorni di sola natura. controluce riflessi e pensieri, i mulini a vento in lontananza, il murales di un capodoglio, il faro, il castello, l'attesa in porto, il tempo di una doccia per prepararsi alla serata. l'attracco.
nei vicoli trafficati turismo e souvenirs.
il neon trash delle discoteche locali, coi tavolini nell'acqua sulla spiaggetta brindiamo con una birra (rigorosamente EFES, bicchieri o boccali diversi per lei e per lui).
ultima cena sulla Cotyora, un po' di trucco e via...
la musica dance ci aspetta nei vicoli...
il trenino, i ciupitos, gruppi 1750 e 1751 voglio sentirvi cantareeeeee
e muovervi a ritmooooooo, fino all'alba!
e sui tavoli bianchi balliamo tutta la notte...
c'è chi si perde e chi ritrova la via...
Libertà è sentirsi se stessi
nel silenzio di una baia deserta
in mezzo al grande mare
nel frastuono allegro della riviera tra la folla.

venerdì 13 settembre 2013

agosto 2013 (mamma li turchi 16/08)

alle 6 si accendono i motori, tutti dormono e io in pigiama esco sopracoperta. tira vento e si fa fatica a stare in piedi. mostafa al timone mi sorride con quello sguardo buono da capitano dei mari che non teme tempeste. c'è foschia sulla linea dell'orizzonte, prendo la macchina fotografica e aspetto... il disco infuocato non tarda a comparire nella sua semplice bellezza: rosso. qualche vela solca le onde all'alba, 
mi godo il sorgere del giorno in solitudine e mi riaddormento...
quando mi risveglio siamo in un piccolo porto a fare rifornimento di acqua 
e pane fresco ed è pronta la colazione.
Risaliamo la costa, non si vedono mai case...solo alberi e verde 
e roccette e dietro i monti...
ci fermiamo in una caletta col turchese che abbaglia, il sale sulla pelle, 
l'abbronzatura della tonalità giusta.
raggiungiamo la first choice in una nuova baia. chi legge, chi sonnecchia, chi gioca a carte, chi nuota e ogni tuffo è uno spruzzo e una risata. dopo cena intoniamo le sigle dei cartoni animati, volano gli anni dell'infanzia e le generazioni. 
cristina d'avena sarebbe fiera di noi cresciuti con lei.
dall'altro caicco le voci di una partita a poker, io urlo piano, col silenziatore, 
quando vedo un'altra (forse l'ultima) stella cadente passare...

ps.il cuoco ci ha preparato un dolce al cioccolato, come mio solito ho leccato anche la pentola...buonissimo, sembrava budino!

tragittto cokertme - tekerek.

martedì 10 settembre 2013

agosto 2013 (mamma li turchi 15/08)

colazioniamo attraccati alla banchina e poi qualche passo in mezzo alla civiltà a karaca, ville signorili, il piccolo supermercato, qualche capra che pascola, campanule viola e fichi sulla strada. in navigazione ci accarezza eolo (insieme a nettuno il mio dio preferito). nella baia di ferragosto a tuzla battaglia navale tra risate, attacchi, affondamenti, lanci di gavettoni e di pomodori marci, sequestri di canoe. si chiacchiera in costumee poi tutti seguiamo paolo tra la macchia alla scoperta di una spiaggia selvaggia di acqua caldissima. scogliere e sabbia fine: sembra l'irlanda. il gioco dei nodi, mani che intrecciano mani, per asciugare i corpi all'aria ventosa...il sole comincia a scendere...è l'ora dell'aperitivo...torniamo ai caicchi. stasera si fa festa, balliamo a piedi nudi, nel golfo risuona la nostra musica, si divertono anche gli equipaggi: ritmo, sorrisi, raiki e vita che danza. ognuno il suo passo. la luna si fa arancio e va a dormire piano.

agosto 2013 (mamma li turchi 14/08)

sono le 7,30 quando sara ed io ci regaliamo il primo sorriso in cabina.
ci buttiamo dalla scaletta come sacchi di patate. essere pesce quando il mediterraneo è liscio e placido, trasparenza e immensità. salpiamo dopo colazione: yogurt, miele, uova strapazzate...e l'immancabile feta con olive.
isolotti, cormorani e un misuscolo faro. l'isola di cleopatra, la spiaggia di sabbia, il tempio di apollo tra ulivi ed eucalipti e il resto della civiltà che fu. via al secondo book fotografico ;-). la convivialità del mezzogiorno ha il gusto di fagiolini verdi, riso bianco&giallo e spezie del sud, un po' arabe e un po' europee come questa terra.
il pomeriggio vicino al porticciolo è dedicato alla pesca dei polpi (buffi loro e l'inchiostro nero come arma). ma quando il bottino è arrivato a cinque, l'equipaggio decide di lasciarli tornare al loro mare...
notte di ferragosto col tender su quest'acqua piatta e scura illuminata da uno spicchio di luna e dalle luci sugli alberi delle barche, come se tutto fosse sospeso, come se fossimo in un'altra dimensione nel tempo e nello spazio. solo i versi delle ocheinterrompono il silenzio.
sotto il pergolato mojito con pesto di menta per tutti, ciascuno la sua cannuccia. rientro a bordo per il gioco della torcia con andrea e qualche stella cadente che fa l'inchino davanti al mio sguardo ammirato.

venerdì 6 settembre 2013

agosto 2013 (mamma li turchi 13/08)

alle 6 del mattino si leva l'ancora e si accendono i motori, ma ho troppo sonno per alzarmi. 
quando mi sveglio siamo già in un altro paradiso: seven island. il chiarore del mattino accompagna il primo tuffo prima del caffè, l'acqua è una tavola, la libertà è una condizione dello spirito che qui ed ora ritrova la sua armonia. ognuno ricarica le batterie, ma non quelle dei cellulari, loro per qualche giorno li lasciamo spenti, il mondo che ci basta è tra le onde, su queste assi di legno che percorriamo a piedi nudi.
In una caletta, il mare è ancora più turchese e cristallino...un piccolo boschetto di aceri, l'odore dei peperoni cucinati su un altro caicco (noi oggi abbiamo i fagioli nel menu, in navigazione ho aiutato il cuoco a prepararli). ci spingiamo due passi più in là per ammirare tutto dall'alto, tra l'alloro e i pini, i colori e i profumi. i ricci luccicano tra i sassi, noi facciamo qualche bracciata ancora fino al lato opposto della baia.
la nostra tavola sa di melanzane, cipolle, finocchietto, prezzemolo...tutti seduti attorno, ognuno con il suo piatto. condividere è il mio verbo preferito. giro con la canoa, furto della torta di carote ancora calda, i racconti dei paesi visitati, la cartina geografica che ciascuno vorrebbe tracciare. si riparte verso l'english harbour...sembra un lago del maine, la pace esiste.
aperitivo di birrette e patatine sotto i due alberi come gli antichi greci o ottomani o persiani... ognuno dica la sua ed è risata generale!
primo set fotografico e poi sotto le stelle il gioco dei versi degli animali...ma c'è sempre tempo per una canzone che piaccia al manto celeste...
così...da lassù...eccolaaaaaaaaaaaa. (grazie pupo.)


giovedì 5 settembre 2013

agosto 2013 (mamma li turchi 12/08)


lasciamo la folla del porto verso il BLU e la costa è verdeggiante, soffia il vento in mare aperto e tra gli scogli. ovunque si vede il fondale. il sole è caldo a qualsiasi ora del giorno. ci spalmiamo la protezione e tutti sui cuscinoni a prua, sdraiati.
a poppa si pranza e si cena alla maniera turca: verdure, boulgur, olive...
chet il cuoco, mostafa il capitano, ildrim il mozzo (e una maglietta indimenticabile).
poi ci siamo noi, due barche, un'italia intera, quasi tutto lo zodiaco, terapia di gruppo/i.
dopo esserci saziati di pesce fritto e vino bianco sotto la luce soffusa, tutti occhi all'insù a guardare le stelle. la luna è già tramontata. nella baia, dove sulla spiaggia avevamo avvistato anche una murena, tutto tace, persino le cicale. si sentono solo le nostre voci e i desideri espressi in silenzio ad ogni stella cadente avvistata. il gioco delle vocali  e quello del jukeboxe (ogni parola una canzone...) e gli shuttle dalla lunghisssssimaaaa scia. il cielo è magico, lo spettacolo garantito.

Pupo canta "su di noi nemmeno una nuvola". persino le lacrime sono lontane: è tutto un infinito ridere.

la nostra rotta: bodrum_ orak island _kargili





agosto 2013 terza tappa (mamma li turchi 11/08)



Appuntamento al terminal 1 di malpensa. Su un trenino una ragazza legge il suo libro, dietro di me…più tardi scoprirò che è chiara.. verso una nuova avventura, col mio bagaglio di aspettative ma anche con l’anima tranquilla. gli scossoni del cuore l’hanno ferito, ma non inaridito. Sono ancora la solita nene dalla risata rumorosa. Comincia il viaggio, il volo e anche le conoscenze….rivelarsi agli altri ci fa sentire meno soli e forse ognuno sta fuggendo da qualcuno o qualcosa o verso qualche cosa…e qualche dove.
La turkish airlines ci dà il benvenuto, lo scambio di impressioni ed espressioni tra i partecipanti, bodrum con l’aereoporto e le luci e le musiche assordanti del turismo, la stanchezza e l’afa. Ballo tra i pali (o rami d’albero), mando giù gli shots di superalcolico (ma che cos’era?!) e partecipo al lancio di ceci e pop corn con la mary poppins senza ombrellino e il gruppo “da milano”.
Il caicco è ormeggiato davanti alle disco… io e sarina crolliamo quando la musica sta quasi finendo nella nostra suite e sorridiamo dei 1750 e 1751 amici/nemici. 3 ore di sonno e la campanella della colazione.

Siamo già al 12/08.

agosto 2013 (seconda tappa, ritorno al mar ligure).


stazione di rogoredo.

milano, mercoledì 7 agosto, ore 7.34, il regionale che porta in liguria.

senza rimorsi, così (quel che è stato e quel che sarà) e le fermate della riviera.

la nuccia e la lella sul binario ad albenga come quando ero bimba, mi tengono per mano e mi portano a veder il mare. fa casa essere coccolata anche a questa età (la mia). i temporali scaricano energia, l'aria è umida, sopra di noi le torri medioevali, sdraio e ombrelloni colorati, la farinata in osteria e le zucchine trombetta in cucina. questa ragazza di 86anni col suo cappello di paglia lilla e il vestito della festa (quale collana mi metto?). il balcone per le favole della sera, la sua cura... e la sua prima estate senza beppe dopo averlo vissuto e amato per più di mezzo secolo. chissà che senso fa. sono ancora la sua "bambina" e ci smezziamo del vino bianco fresco. le piacciono da sempre i fiori e li conosce tutti, l'albero del pepe sa di esotico. mi saluta col fazzoletto e il sorriso, gli occhi turchesi della lella accanto bisticciano col suo sguardo ma con affetto.

con la focaccia nel cuore e il treno che costeggia i sogni perduti riparto...la prossima tappa mi attende.



PS (ho rivisto anche diano...e sara, c'è sempre un caffè che sa di dolce e un respiro che fa fatica, ancora.)

agosto 2013 (prima tappa, destinazione val di non).

...una stazione.
Il viaggio inizia con un treno sul binario in una milano d'agosto, il 3.
L'afa di pianura e il vagone pieno di storie, turisti, uomini, sudore, partenze.
a verona con la sua guzzi mi aspetta franco. indosso il casco e via...sotto il sole tra i sentieri della valpolicella e i suoi racconti d'infanzia. di nuovo passeggera su una moto. la libertà attraverso le colline e i ricordi, le vigne, il bicchiere al baretto. i monti lessini sono ondulati e tortuosi, la sosta per il pranzo al rifugio e la discesa tra le curve fino ai filari di uve trentine per poi risalire tra le mele, una birra fredda e la val di non.
senza giubbino e senza tartaruga, ma nessuno mi sgrida ora... e riconosco a sarnonico la casetta di marzia e davide che domina il paesaggio. 
ci sono persone che non incontri e non senti per lunghi mesi...ma con cui la quotidianità è subito famigliare. il fuoco della griglia, l'odore del bosco, il caffè davanti all'orto, la gita al lago di tret, l'acqua ghiacciata in cui nuotare, le montagne attorno.
sedersi su un'altalena...e lasciarsi dondolare...
l'amicizia delle confidenze, delle frittelle con zucchero e marmellata di lamponi, dello scampanellio delle mucche. il verde dei prati, la cena sotto un diluvio veloce sorseggiando gewurtztraminer nel ristorante più bello. (tartare di capriolo con salsa ai mirtilli e canederli di grano saraceno coi finferli). il paese con la processione dei mestieri e lo spettacolo dei saltimbanchi: è l'estate dei 33...
la radler del pomeriggio, il tramonto al di là delle cime, il divano della sera con il taglialegna, la grappa e lo chef rubio.
la stazione di mezzocorona al mattino presto, il saluto con marzia (che noi il profumo dei tigli ce l'abbiamo dentro.)

milano che è un po' più vuota, l'asfalto e questa città che è sempre un po' mia...
alla triennale c'è un'installazione che riproduce il movimento delle nuvole. che arrivano e poi passano, che non smettono di correre e andare...perchè chi si ferma è perduto.