caricare la moto è sempre un'impresa...ma tu sei il mio eroe.
e il tuo destriero ci condurrà alla prossima meta.
sosta boisson fraiche a st. florent dove incontriamo per caso riccardo&moglie in viaggio di nozze. (questo piccolo mondo non smette mai di stupirmi).
forza...ancora 20 km al traguardo...la strada taglia il deserto des agriates, con le sue rocce spoglie, ma le curve sono dolci. la solidarietà dei motociclisti che si salutano sempre con la mano mi fa sorridere...ma io nn stacco le mie dal serbatoio che qui dietro è tutto un gioco di muscoli e equilibrio, mio capitano ;-)!
Tra gli ulivi, e la polvere, gli alberi da frutta e i salici, sulla N197 c'è una casa di pietra con le persiane di legno bianche: il nostro rifugio per la notte.
L'edera la veste, marito e moglie con grembiule nero la gestiscono.
maigret de canard per pranzo e poi si scende a piedi a la plage di ogliastro dove l'acqua del fiume si dirige al mare. la sabbia è bianca e l'acqua cristallina e frizzante. in fondo ala baia un gruppo di naturisti e il sentiero tra piante e arbusti porta ad altre cale. l'ora del pomeriggio è calda e tu schiacci il tuo pisolino che solo io potrei disturbare e così faccio! i piedi si muovono sulla sabbia, nella nostra camera "antica" ci prepariamo per la sera. Ile Rousse.
Bello il vento che ci accompagna all'isola rossa, ha il sapore di libertà e sotto il casco i miei occhi sono incantati dalla costa e dalle correnti, i tuoi sono concentrati sull'asfalto. l'isolotto col faro è la nostra destinazione.
d'ora in avanti sarai jean paul, con quel mio cappello verde chiaro che ti fa tanto artista francese maledetto. il tramonto si fa attendere ma tra gli scogli il panorama è incantevole, il sole fa giochi di luce con la roccia. ci sediamo sul muretto, come gli altri turisti, ad aspettare che piano piano il disco infuocato si spenga nel mare. cambia forma oltre che colore e poi ci dice..."a domani".
tra le viuzze del centro è arduo scegliere dove sostare per cena. è pieno di menu e luoghi e gente...ma restiamo attratti da un'immensa cucina a vista del restaurant "U Libecciu". ogni piatto, differente, sembra la tela di un pittore. il dolce è 24 carats...e poi finalmente assaggio il basilico rossoooooooo.
le posate sembrano quelle dei pirati, il mio chef sorride e la magia è completa.
nella notte buia ritorniamo al "Jardin de l'ostriconi" dopo aver ricevuto i complimenti per il mio "culo da suzuki". la stellata è da antologia: il grande carro, il silenzio, le costellazioni che illuminano la volta celeste, il tuo abbraccio.