domenica 31 ottobre 2010

cardamomo.



Cura è una parola rotonda come l'
Ansa del lago in autunno o come la
Ruota di una carrozza da principessa,
Dama segreta in una fiaba in cui l'
Aroma del caffè è dolce, speziato e
Morbido come un cuscino arabo.
Ocra sono le foglie che danzano e
Mille i baci sognati di un
Ottobre innamorato come a primavera.

domenica 10 ottobre 2010

pasticci e pasticcini.


questo è quasi un fumetto, ma non c'è fumo.
solo profumo di qualcosa di dolce.

k. invece che con la camicia, era nato col cappello. da chef.
E quando il suo nasino spuntò fuori, ce l'aveva già scritta dentro la sua strada,
la sua storia.
lui era la sua bella storia.
più che una storia forse era una ricetta...di quelle in cui gli ingredienti sono da inventare, mescolare, miscelare, aggiustare, assaggiare, scaldare, raffreddare, lasciar riposare...

veniva da un paese al confine con una stella e sognava di prenderne una, di stella.
la stella era l'onorificenza più importante che si potesse desiderare sul suo pianeta.

aveva iniziato sin da bambino a girare il mondo...lasciandosi guidare dal gusto e dall'olfatto.
e con i suoi occhi allegri osservava in ogni cucina i segreti dei cuochi.
le spezie, i colori, gli accostamenti, le tinte, gli odori, le forme che il cibo assume quando la fantasia di un uomo se ne innamora e lo prende in mano.

...cresceva e imparava, copiava e creava, gli artisti fanno così. cha siano pittori, poeti o chef.
un giorno lesse sul giornale più illustre del settore enogastronomico di un concorso per la torta più grande, venivano da ogni dove per parteciparvi...da ogni continente.
perchè in palio non c'era solo una corona d'alloro, la fama e il rispetto, e un cucchiaio d’argento, c'era una stella, da appuntare sulla giacca e sul cappello.

bisognava essere originali e anche fare qualcosa di immenso allo stesso tempo, non era affatto semplice.
e lui era da solo in questa impresa.
tutti gli chef avevano uno stuolo di aiutanti e commis, spesso più bravi di loro.
lui aveva la sua passione per la pasticceria, lo zucchero, la magia... e un'amica.
Già un’amica. Che non è cosa da poco ai nostri tempi.
A lei piaceva sperimentare quello che lui preparava e ascoltare
e osservare quando lui era impegnato nelle sue creazioni culinarie.
e così lui le domandò secondo lei cosa poteva preparare. di buono. e spettacolare.
e lei rispose così: non contano i kg di farina, o i litri di panna, non conta se la teglia è da 1 m,
conta l'amore che ci metti e il sogno che vuoi realizzare:
quello è l'ingrediente segreto.
K. ci pensò tutta la notte, lesse e rilesse i suoi libri, gli appunti, cercò di immaginarsi gelati, sorbetti, semifreddi, bavaresi, strudel…cannella, zenzero, miele, cacao…

Poi si addormentò. Con la testa sulla foto di un bacio di dama.
E quando si svegliò in un’alba assolata, la sua amica era lì con un bacio di dama,
anzi due.

E lui capì, si lluminò e le sue mani fecero la magia.
Un tortino per due, al cioccolato extrafondente con crema alla birra… e sopra una stella di zucchero.
Quando i giudici lo assaggiarono, non ebbero dubbi, la grandezza non sta nella misura, ma nella cura.
Sapeva d’amore, dal primo all’ultimo ingrediente, d’amore nell’impasto, nella combinazione dei sapori,
nella cottura e nella dedica.

A lei toccò la stella di zucchero. A lui la stella sulla giacca.
E insieme si mangiarono due baci di dama.