colazione da leonessa e il primo tuffo. l'acqua è un tepore piacevole sul corpo. coi piedi tozzi nella sabbia incrocio uomini che riparano barche. ci sono alghe, frammenti di conchiglie e la carcassa arenata di una grande tartaruga. iris rossi e bouganville ciclamino sembrano dipinti sulle pareti. saliamo a bordo del pulmino per la nostra gita. prima tappa la coltivazione di spezie. la nostra guida è omarì che tra sentieri terrosi ci porta in un viaggio dei sensi dal pili pili manga (l'albero rampicante del pepe) a quello del rossetto, dalle bacche di vaniglia, alla corteccia di cannella, dalla noce moscata ai semi di cardamomo, dal sapore del mango, al profumo della citronella. foglie frutti semi fiori...un gioco affascinante. abbiamo un cono di foglie di banana per trasportare i nostri tesori, un anello e una collana di foglie di manioca, una stella sulla fronte, lo zenzero tra i denti. un ragazzo dal sorriso illuminante ssale per noi sulla palma da cocco che si muove nel vento. si arrampica come una scimmia cantando e facendo capriole...polpetta è preoccupata, io lo sento che è più bravo di un circense. torna giù con due cocchi freschi per farci bere il succo e farci mangiare la polpa: divini!! bimbi terrosi e sorridenti dai grandi occhi ci scrutano, polli e galline zabettano. davanti alle case di fango le donne salutano "jambooooooo": è il richiamo per tutti. lascio a omarì il cappello verde di jean paul...credo gli stia molto bene e a qualche ricordo bisogna anche dire addio sottovoce.
risaliamo con eddie in auto vs la capitale dell'isola: stone town. un insieme di culture, colori, odori, sapori. india, africa e medio oriente hanno regnato qui e lo comprendi nell'architettura delle case, sui volti delle persone, nei vicoli, nelle porte intarsiate, sui banchi del mercato. l'occidente è arrivato a colonizzare (e lo vedi nei vestiti della gente), ma l'essenza è rimasta: negozi di sarti con antiche macchine da cucire, il carretto della bici col pane fresco, la frutta di ogni forma e tinta che trionfa: manghi di differenti qualità, ananas a testa in giù, banane, frutto del paradiso e peperoncini.... le prime pagine dei quotidiani appese ad un albero e tutti gli uomini schierati a leggere. il mercato del pesce e la sua asta, il tetto in legno e sulla pietra polpi, razze, tonni a pinna gialla...niente ghiaccio, solo mosche e il vociare di commercianti ed acquirenti. accanto c'è quello della carne dove l'odore è pungente: teste di capra e pezzi di mucca appesi tagliati su assi di legno e incartati in fogli di giornale. poi c'è il divertente e starnazzante mercato dei polli dove oche, tacchini, galline fanno chiasso nelle ceste e appena uno di loro è scelto dal cliente viene preso, ucciso e spennato: prodotto freschissimo e a km 0. una cucciolata di gattini si muove intorno alle gabbie sperando in qualche avanzo. ci spostiamo vs i venditori di spezie dagli aromi e tonalità infinite. poi nei vicoli quieti dove i bimbi giocano, donne vendono stoffe, botteghe di biscotti e sacchi di riso e fagioli sonnecchiano...prendo degli orecchini a forma di giraffa (il mio animale preferito) nel negozio di un parrucchiere. saliamo sul terrazzo di un albergo ad ammirare la vista del porto, il palazzo del sultano e quello delle meraviglie. seduti sul muretto, accanto alle bancarelle che arrostiscono spiedini di ogni cosa e alle bici dei gelati. eddie, rob ed io ci gustiamo succo di canna con lime e zenzero e manioca fritta al calare del sole: goduria immensa. ancora qualche passo nelle viuzze turistiche e ci ritroviamo davanti all'edificio dove è nato freddie mercury (we are the champions). sulla spiaggia di città si gioca a calcio, la luce del tramonto si diffonde, il christmas tree troneggia coi suoi magici fiori rossi. quando cala la sera nel buio spuntano le luci di una tv accesa e tutti seduti intorno a guardarla come se fossero al cinema. la notte è stellata, le strade scure, attraversiamo nel vento caldo la spiaggia e ci inerpichiamo nel villaggio con saidi ed eddie verso il Vision Pub. una birra safari, musica e masai e zanzibarini davanti ad un'altra tv ma senz'audio. per tornare al blu marlin saliamo in 3 senza casco su una moto, abbracciando uno sconosciuto e candandogli a squarcia gola nell'orecchio "il più grande spettacolo dopo il big bang..." e ridiamo libere finchè ad un posto di blocco la polizia ci ferma, ridiamo libere ma piano e proseguiamo a piedi. una mucca ci attraversa la strada. stelle, sogni e il rumore dell'oceano.
mercoledì 18 febbraio 2015
giovedì 12 febbraio 2015
"Davanti ad un bacio la felicità è un'idea semplice" Le Ricette della Baceria capitolo 1
Ingredienti
DOLCE CLASSICO
Farina 00 150 gr
Farina di Nocciole 150 gr
Zucchero bianco 90 gr
Burro 75 gr
Cioccolato fondente 80 gr
BIANPISTACCHIO
Farina “7effe” 150 gr
Granella di pistacchi 120 gr
Zucchero 90 gr
Burro 75 gr
Cioccolato bianco 100 gr
SPEZIATO
Farina 00 150 gr
Farina di mandorle 150 gr
Zucchero 90 gr
Burro 75 gr
Cioccolato al latte 80 gr
Cardamomo in polvere 10 gr
BACIOSALATO
Farina Buratto 150 gr
Farina di mandorle 150 gr
Burro 75 gr
Parmigiano grattugiato 75 gr
Caprino 150 gr
Timo/maggiorana 10 gr
BOLOGNA ALL’INCONTRARIO
Farina Buratto 150 gr
Pistacchi tostati salati 50 gr
Burro 75 gr
Mortadella 50 gr
Formaggio spalmabile vaccino 150 gr
Procedimento per ogni
tipo di bacio
Mettere le
nocciole in un vaso del mixer e frullarle fino a ottenerne la consistenza quasi
della farina. Unitele in una ciotola insieme allo zucchero e alla farina 00 e
mescolate con un cucchiaio. Aggiungere il burro morbido, quasi sciolto, e
amalgamare con le mani. Impastate il tutto fino ad ottenere un unico panetto,
avvolgerlo nella pellicola trasparente e lasciarlo riposare in frigorifero per mezz’ora
circa.
Eseguire la
stessa operazione il bacio speziato (a cui andrà aggiunto cardamomo in polvere)
e per il bianpistacchio. Per il baciosalato sostituire nel procedimento lo
zucchero con il parmigiano e per bologna all’incontrario mescolare insieme solo
farina, pistacchi e burro.
Una volta
che l'impasto si sarà rassodato, con le mani formare delle semisfere del
diametro di 1,5 cm e disporle su una placca da forno, foderata con l'apposita
carta, distanziate tra loro di almeno 1 cm. Infornare in forno già caldo a 160
gradi per circa 15/20 minuti, fino a che la base del biscotto non sarà dorata.
Contemporaneamente
sciogliere il cioccolato a bagnomaria. Quando i biscotti saranno cotti, lasciarli
raffreddare, quindi con un cucchiaino da caffè disporre il cioccolato
sciolto sulla parte piatta della
semisfera e ricoprire delicatamente con l’altra metà del bacio (semisfera).
Eseguire la
stessa operazione con il cioccolato fondente per il dolce classico, con il
cioccolato bianco per il bianpistacchio, con il cioccolato al latte per lo
speziato.
Per il bacio salato
preparare una mousse con caprino montato con un frullatore e aggiunta di un
trito di timo e maggiorana. Inserire la mousse in un sac a poche e versare una
piccola quantità sulla parte piatta di una semisfera e unirla ad un’altra. Per
bologna all’incontrario fare una mousse con un frullatore con il formaggio
spalmabile e la mortadella e procedere allo stesso modo.
Montaggio e finitura
Lasciare riposare i baci uniti dal cioccolato
adagiati su un vassoio, quando il cioccolato si sarà raffreddato, disporli dentro il barattolo. Per i baci con crema di
formaggio lascar riposare in frigorifero o mangiare subito.
I baci sono più buoni se accompagnati da un messaggio.
Io ho scelto questo acrostico:
Briciole di stelle e
Anime di incontrano
Curiose di vita e
Incantate di magia
mercoledì 11 febbraio 2015
hakuna matata....si vola... (dal quaderno a zanzibar di nenè. vol.1)
è già notte quando ci imbarchiamo polpetta ed io a malpensa...
sotto l'italia è una miriade di luci che definiscono strade, villaggi, case e città. qualche perturbazione, un film divertente e sotto di noi appare l'oceano indiano. vele sparse di pescatori locali viaggiano sulla superficie turchese. atterriamo in un piccolo aereoporto dove il termometro segna già 35 gradi. eddi (mohamed) ci aspetta col cartello 'blu marlin'. il furgoncino attraversa la periferia di zanzibar town: botteghe che riparano bici, scarpe, elettrodomestici. è l'anniversario della rivoluzione...tutti si muovono a piedi vs lo stadio per le celebrazioni. le vespe rosse, le moto rumorose, la terra amaranto, i bimbi, i veli e i vestiti colorati delle donne, la vegetazione poi si fa intensa con banane e palme di cocco e piantagioni di spezie, manioca, riso, pascoli e mucche magre. le nuvole basse si dissipano all'alzarsi del vento e il sole è accecante. il blue marlin è accanto al paese dei pescatori, costruzioni col tetto di foglie secche di palma. e poi....la spiaggia bianchissima e immensa e il mare dalle mille sfumature. dal verde al blu passando per lo smeraldo. solo il rumore di upepo (vento in swahili) che soffia da nord e delle onde. la marea si ritira e lascia conchiglie e granchietti. respiro. iodio puro a pieni polmoni e mi lascio baciare dai raggi infuocati. non c'è nulla e nessuno intorno se non noi e questa sensazione di infinito. scriccioli con la pelle scura si arrampicano sulle barche ormeggiate, un pescatore getta reti e bottino a riva e altri cuccioli d'uomo giocano a calcio poco più avanti. l'infanzia ha una poesia tutta sua in ogni angolo del mondo. qualcuno passa con la bicicletta sulla sabbia e lascia tracce come noi lasciamo orme. facciamo una lunga passeggiata da un estremo all'altro io e rob. la quiete del villaggio, il corpo a mollo nell'acqua salata, sensazione di cura e di pace. mangiamo pesce re e banane, manghi e ananas dal sapore dolcissimo. saidi e la sua cadenza musicale romana, l'aria calda, la birra del kilimangiaro, le melanzane fritte e le stelle che luccicano anche sopra questo continente da cui tutti arriviamo, in questo lembo di terra che assomiglia ad una fotografia del paradiso.
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