venerdì 30 novembre 2012

parole crociate per il beppe.

ciao ciao beppuzzo.
te ne sei andato piano, in un giorno d'autunno che volge all'inverno
con il freddo che ancora non entra. 
sei stato il mio nonno "adottivo", per me che i miei nonni non li ho mai incontrati.
mi hai visto nascere e pure crescere.
la nuccia ha scelto per te una cravatta rossa per il tuo ultimo viaggio. le scarpe no,
quelle come dice lei "non ti servono mica".
io camminerò pensandoti sempre in via botta, su una panchina dei giardini,
a spasso col tuo cappello, il tuo bastone e il tuo paltò.
le parole crociate, il corriere al mattino, il caffè in torrefazione,
le barzellette in dialetto, le discussioni di politica,
il bottiglione di vino a pranzo, i racconti di quando milano aveva più poesia,
di quando le foto erano in bianco e nero e c'era il prestinè.
il famoso pranzo non l'abbiamo poi fatto, ma oggi quando hai detto ciao a questo mondo,
io ero nel mio, a stirare tovaglie per la sposa e a ridere con i camerieri.
e ora mi bevo un bicchiere di bianco brindando a te,
all'uomo fiero che sei stato, ai tuoi occhi chiari come quelli di tua figlia,
alla tua voce che litiga con tua moglie. 
al vostro amore semplice che da sempre mi commuove. 
ciao ciao beppuzzo. un bacio sulla guancia.

venerdì 23 novembre 2012

tra tre mesi sono trentatrè.


qualche ricciolo diventa bianco, ma i capricci non perdono colore.
acquistano altre sfumature. nuova forza.
P. ti ha insegnato a gonfiare il materassino, M. ti ha insegnato a mettere il copripiuomone, 
K. ti ha insegnato a stendere le lenzuola.
La mamma ti ha insegnato che cos'è l'Amore:
quello vero, fiero e incondizionato.
Ora poni tu però le condizioni alla tua vita,
con classe e parsimonia come dice D.
perchè il tuo non è coraggio, ma pazzia, come sosteneva F.
... 
i puntini di sospensione danno sfogo a nuovi sogni...
e c'è chi si gode ancora il tuo sorriso,
chi vuole investire in un progetto,
chi ti cammina accanto, vicino o lontano che sia,
perchè condivisione è costruzione,
perchè il caos fa brillare stelle danzanti,
perchè la linea è dritta quando la tracci con la tua piccola tozza mano...
e con chi alla paura da' un nome, per affrontarla.

perchè fai squash e non sei scosciata.
perchè una come me...ce la fa.

e quel 23 febbraio indosserai l'abito della festa e le scarpe col tacco
e dimostrerai ancora una volta al mondo chi sei. un uragano gentile.

 

lunedì 19 novembre 2012

a chi pedala...come me.


Un'amica mi ha scritto questo...
Io lo dedico a me...a lei...a te...a chi aspetta la prossima primavera, per tornare a pedalare. Grazie.



Devi sapere che a volte andando in bici si può cadere, e qualche volta ci si fa male sul serio.
Può succedere per una distrazione, o anche solo per aver sottovalutato i rischi di andare veloce su una strada sterrata.
Può capitare di rompersi le ossa per una caduta, e di ricordarsene per mesi - dopo - ogni volta che cambia il tempo.
Sarebbe meglio che non succedesse, ma può capitare.
Eppure, fallire non è cadere dalla bici,
fallire è rinchiudere la bici in garage, e
rinunciare a prenderla.

Le ossa rotte possono fare male, ma serve un po' di pazienza.
Serve tempo.
Serve riprendere la bici appena esce di nuovo il sole.
Senza correre e facendo ben attenzione alla strada.
Chi ti vuole bene starà sempre a guardarti e a incoraggiarti come si fa al Giro d'Italia!