martedì 30 giugno 2009

rain man

scelte, sentieri, spiagge, rotonde, nuvole che viaggiano. bianche e nere. e tu che viaggi coi tuoi pensieri. vorresti che si addormentassero qualche volta. e che al risveglio fossero più leggeri.
l'uomo della pioggia guarda lontano e spesso non ti vede anche se sei davanti a lui.
l'uomo della pioggia non vive il tuo tempo e c'è troppo spazio tra te e lui.
l'uomo della pioggia ti ascolta ma non ti sente.
l'uomo della pioggia conta le goccie che si appoggiano. e aspetta che il sole le asciughi.
l'uomo della pioggia colora coi pastelli a cera.
l'uomo della pioggia ha la mente che percorre km e qualche volta ritorna da dove era partita.
l'uomo della pioggia ha sogni nascosti "nelle tasche di un qualunque mattino"...che poi diventa pomeriggio e volge tardi alla sera.
l'uomo della pioggia non ha bussola, eppure è il tuo marinaio.
l'uomo della pioggia dice che sei il suo angelo custode.
l'uomo della pioggia cammina piano, non gli piace seguire le orme di qualcuno. cerca le sue, da tracciare.
l'uomo della pioggia sorride, stanco, ma sorride. è il suo regalo. per te.

ognuno di noi credo si meriti o ami un uomo della pioggia...o qualcuno lo deve ancora incontrare o aspettare.

ps. il mio uomo della pioggia mi ha portato sul mare di notte a mangiare un gelato.
io di giorno ho portato darren sul mare a mangiare un gelato. un clochard gentile. a piedi nudi sulla sabbia.
un cono alla crema please nina. mi sono divertito oggi con te. grazie.
prego darren, anche io sono stata bene. best friend. o rain man.

giovedì 18 giugno 2009

tracce di me. percorrendo il mondo.


1 giugno
un volo che mi aspetta. un volo diverso. un'alba chiara. il sole dischiude le margherite. lui occhi chiusi e braccia stese per abbracciarmi. ciao darling.
in valigia ti metto un'altra volta. o forse in valigia ci metteremo le nostre cose, in una valigia per due su un aereo dublino-milano.
ormai questa tratta la conosco. riconosco il pavillion, la marina di malahide, la spiaggia di portmarnock, il blu dell'oceano, la campagna inglese, il continente, le alpi innevate, i laghi...LINATE.
milano sembra una città d'agosto oggi: silenziosa e lenta.
la nuccia mi apre la porta dell'ascensore. la mia bici ha i freni lucidati.
strade vie, piazze scorciatoie, aiuole e tigli.
la gente. e non c'è bisogno di parole. solo di sdrammatizzare e di un sorriso gratis. la raffa che commenta e ride, l'umidità della sera e il gusto pistacchio, una bottiglia di rosso nella bottega della ketty. il capo, con ciò che si è rotto si possono comporre meraviglie. di colori, forme, storie. sedie e specchi.
E' quasi estate, dindondera va veloce lungo il viale...la parcheggio vicino all'altalena. il tabbozzo scende dalla sua ford verde. ci sediamo e dondoliamo. un'altra volta, un'altra notte, come la notte prima che partissi. lui si accende una sigaretta. stappiamo due birre. Il parco e NOI. stagioni che passano e cambiano, che passiamo e che ci cambiano. pazienza e coraggio. due gocce di pioggia e la canzone "tu che sei parte di me". dopo un kebab ci salutiamo, lui riprende la sua macchina, io la mia bici.
TI VOGLIO BENE dal finestrino. via botta dorme. sono le due.
2 giugno
giorno di festa, l'aria è tersa, il cielo azzurro. sembrano rime per bambini. la gio mi aspetta a piazza medaglie d'oro. terme, sauna, fanghi, lavanda, bagno turco, idromassaggi, cascate, accapatoi bianchi, chiacchere tra vapore e calore. cesti di frutta, amache al sole nascoste dietro le mura romane. da piccola ci passavo accanto tornando dall'asilo. un'oasi di pace sotto il grattacielo.
il pomeriggio è trovare la mamma che insegna latino sul tavolo della cucina all'ora della merenda.
una pedalata con lei tra ville nascoste dietro al conservatorio. una birra tedesca e discorsi familiari a casa di alice con oreste, il gatto in poltrona.
il tramonto avvolge milano con il ritorno dei suoi abitanti. la televisione è accesa e c'è profumo di zucca e rosmarino. c'è ancora tempo per un mirto con una vecchia amica e una granita con la mia favola con i ricci come i miei. il letto a castello ha un ospite come ai vecchi tempi. e questo fa coccola e il sonno più sereno...
...e il mio amore lontano che sognerà stanotte?
3 giugno
Sveglia e colazione al fresco art con cappuccino e brioches. stazione di rogoredo. studenti che vanno in università per gli esami, lavoratori che vanno in ufficio, la nene che va al mare.
sosta a genova nervi. occhi verso l'orizzonte e labbra su un caffè macchiato. una panchina azzurra e profumo di fiori mediterranei.
Camogli. sui banchi del mercato albicocche fresche e le case liguri dipinte incorniciano la baia, voglia di focaccia e di un tuffo. Nuota nenè come hai sempre fatto, e come sempre farai, fino alla boa.
Nuota nenè, anche da sola nuota e chiediti se sei felice. e pretendi di esserlo. trova il tuo ritmo, il tuo stile, il tuo respiro. non hai più bisogno dei tuoi braccioli arancioni, il babbo ti ha insegnato a lasciare la riva senza di loro, riccioli d'oro, tanti anni fa. e quando sei stanca appoggia le tue manine sulle sue spalle. un giorno insegnerai anche tu a tua figlia a nuotare e le spiegherai che non esiste un salvagente per l'amore nè per la felicità, qualche volta bisogna fare una corsa e ...tuffarsi, e si impara, e non è solo questione di stare a galla. è sole, brezza, pelle, onde, rocce, sabbia, sassi, isole...è profondità. è sentirsi leggeri. è scegliere che si può arrivare fino alla boa, coi propri dubbi anche..e poi magari tornare indietro, cullati dal mare e quando si è stanchi...ci saranno spalle grandi per piccole mani che si appoggino.
mi accomodo in treno per tornare a milano, accanto a me una coppia di due signori sessantenni. leggono. lei una rivista, lui un libro, le loro gambe si incastrano, lui le accarezza la testa boccolosa, lei sorride. non so nulla di loro. ma sono bellissimi.
babbo e mamma, due biglietti africani per due inviti d'amore...e una sorpresa. il loro abbraccio è un'emozione. che sa di gioia.
il cortile dell'arci e seduti ad un tavolo tra fritti, salamelle, politica, speranze, birre e ammazzacaffè anche io ho un annuncio da fare. jeanino non sbanda questa volta. l'amore ha sfumature diverse. le stelle si vedono anche qui. molino tace ma mi stringe a sè.
4 giugno
la città è già in piedi, dindondera e due brioches integrali. il tragitto fino a via meravigli nel sole del mattino fa bene non solo ai muscoli. c'è tutto ed è come se ci fossi ancora io. le stanze sono forse più silenziose, ma la mia risata fa ancora rumore.
davanti al tribunale ora la titti beve acqua frizzante...avevamo undici anni e sognavamo di diventare donne. ora donne lo siamo o stiamo imparando ad esserlo. la frenesia del centro, piccioni e una realtà che sento mio ogni volta. il berlusca dice che milano è una città africana, forse per questo mi piace di più!!!!!!
stole e stoffe, colori sgargianti. un camerino. la raffa scatta foto. due calici di vino per me e lafede. fermo. è la vita che si muove.
in un giardino d'estate mamma e babbo e pizze al forno a legna in periferia. discorsi da madri e da padri. la loro forza e la loro verità. la preside minella parla ai ragazzi di terza media...e io mi commuovo. parla di formazione, di rispetto, di educazione, di quello che fonda gli esseri umani. mi piace sempre pensare di assomigliarle un po'.
il tramonto ha una luce spettacolare, il naviglio, la mia gonna turchese che danza sulla mia due ruote, un tavolo rotondo per una caraffa di sangria. il fluido dell'amicizia.
5 giugno
cielo coperto, coperta ripiegata sul letto. parto. con il mio quaderno e la mia musica. giornata di mare, comunque per me. nuvole che si muovono. il faro. la spiaggia di sassi. il colore affascinante del golfo. spruzzi di sale sulla barca che mi porta a punta chiappa. uno squaletto fa il bagno. io scrivo. il destino mi bussa e un pranzo tra acciughe e ravioli di pesce si rivela una possibile porta. un fiore rosa sulla tovaglia bianca.
principi diversi al telefono mi fanno compagnia. nenè riprende il largo, schizzi d'acqua marina sulla pelle...
una coppia. lui africano. lei italiana. il loro bimbo color cappuccino coi braccioli azzurri. la campana suona e mentre il sole del pomeriggio asciuga il mio corpo, brindo a me con un negroni sullo sgabello di legno sul molo.
la sera è fresca, la mia doccia calda. stefino che mi ha visto quando ero lunga 45 cm. un bicchiere di rosso. ciccio mi fa ballare. salsa. ritmi cubani e la menta del mohito. danza danza danza...nenè.
6 giugno
sabato di quasi estate. un raggio attraversa la stanza. i miei piedini camminano sull'asfalto di un marciapiede conosciuto. sul naviglio grande la fra mi aspetta. milano è bellissima e c'è vento. insalata greca e chiacchere...un gelato al parco di porta venezia con sara. confessioni da liceali cresciute. gli alberi ascoltano e le foglie bisbigliano.
la mamma mi osserva e la seta luccica. mostra di foto alla galleria grazia neri. un angolo di città sempre magico. si scherza e si sogna. che dici guappa, marsiglia ci aspetta??
sembra ci sia un temporale in arrivo. invece c'è tempo per fiori di zucca con le amiche di mamma e pizza con gli amici miei e frizzi e lazzi sotto le stelle di giugno. nessuna cade. sono tutte lì.
7 giugno
domenica. si vota. e poi autostrada MI-TO con la mia mamma...si va a cressa. la campagna e le risaie, le cascine del novarese...distese di natura e piccoli villaggi. il paese, la tata e il ciano. le sdraio. l'orto e un piccolo carretto per la legna. il pergolato con l'uva americana...
prendiamo la bici come quando io avevo ancora le rotelle. qui è cresciuta la mia mamma, qui io le domeniche della mia infanzia. il pozzo, il mulino, la chiesa, il terreno del noce, l'acli e i ghiaccioli. lì dove era la nostra casa. possono abbattere mura e mattoni (anche quelli dove io giocavo alla salumeria). i ricordi mai. i ricordi sono miei. così come un giorno mi ricorderò che dai grasso oggi si è stappato lo spumante. la condivisione è GIOIA.
8 giugno...11 giugno
i giorni scorrono anche in italia. la penna si riposa, la nene no.
c'è l'ufficio, c'è la scrofa, ci sono i regali da portare in irlanda, c'è una cena con le amiche e girasoli che profumano di bouquet. c'è il tavolino rosso con i cetriolini, ci sono gli sguardi, le risate, le parole, i silenzi, gli abbracci, c'è quello che sei stata, quello che sei e in parte, quello che sarai.
ci sono i treni, i tram, il babbo che fa le domande, la mamma che ha da sempre le risposte. c'è bugili con cui hai fatto l'amore un tempo, ci sono i desideri che la tua bacchetta dovrà realizzare. c'è tua cugi con cui andare al mare, c'è la luce che hai negli occhi, c'è il giardino di un ristorante con per cameriere il tuo compagno di scuola, c'è la michi come quando ti dava il buongiorno dal centralino, e la gio come quando la sua scrivania era accanto alla tua e viceversa. c'è luca che ti solleva in aria come sempre, c'è fede...e chi arriva prima al semaforo vince.
c'è chi verrà...
c'è una lepre che saltella sulla pista dell'aereoporto. vai ninanenè. ancora una volta...
e ridi, che il mondo adora sentirti ridere.
c'è lui che ti apre la porta...e tu che gli hai portato le ciliege.