lunedì 30 giugno 2014

un acrostico al caffè.

Il profumo del caffè che usciva dalla moka borbottante di sua madre diede il buongiorno a matilde ancor prima del suono della sveglia. Il lago era ancora addormentato, eppure il sole già giocava sull'acqua increspata. Era un autunno ancora caldo e le sfumature ocra e amaranto delle foglie ricoprivano i profili delle montagne a bassa quota. Le papere zabettavano nel porticciolo e il traghetto per la sponda opposta era pronto a salpare.
Matilde scostò la tenda ricamata per guardare il calicanto. Quando era stata una bimba leggera suo padre aveva appeso un'altalena ai rami più forti e lei aveva passato i pomeriggi a dondolarsi e a fantasticare sulle forme delle nuvole. Aspettava ogni inverno i giorni della fioritura a gennaio. La neve ricopriva tutto, ma il giallo aromatico dei petali sbucava in mezzo al bianco del mondo. Il momento che amava di più da sempre era quello del caffè condiviso a colazione. Nell'armadio dispensa di legno antico c'erano barattoli di miscele provenienti da tutto il pianeta. Irene, la ziavagabonda, come era soprannominata in famiglia, tornava da ciascun viaggio con un regalo per matilde: una tazzina e dei chicchi pregiati in un sacchetto di carta o in una latta smaltata e un acrostico sul caffè. Dall'età di 3 anni matilde aveva il suo cucchiaino "zuccherato" da intingere nei caffè dei grandi. Così erano incominciate le sue degustazioni sociali, ascoltando la zia che le leggeva poesie dedicate a quella bevanda scura dal sapore intenso sorseggiando la quale la gente si incontrava e si raccontava.
Era il primo giovedì del mese e da tradizione c'era un treno da prendere per un giro in città con la zia. Con la macchina fotografica al collo matilde uscì dal cancello di ferro battuto. L'aria odorava di rugiada e di qualcosa di nuovo in arrivo...sul binario l'annuncio del ritardo di un'ora del regionale. Al bar della stazione c'era la confusione dei viaggiatori in partenza. Matilde notò un tavolino un po' distaccato dalla folla dove un ragazzo e la sua matita stavano tracciando i contorni di qualcosa su un foglio da disegno. Si avvicinò in cerca di una sedia in attesa del suo treno e sorrise nello scoprire che la figura che stava prendendo forma erano due tazzine da caffè...

(inizio di un nuovo racconto di nenè...)