mercoledì 26 dicembre 2012

...ciao B.


...quest'anno non ti ho scritto, 
non avrei saputo cosa chiederti 
o forse pensavo che non ci fosse spazio per i miei desideri sulla tua slitta.

e poi dubitavo del fatto che tu avessi perso il mio indirizzo 
o forse sono io che avevo perso il tuo.
nonostante ciò...è arrivato natale. con lo stupore e la magia di sempre.
con quella parte di favola e quella parte di realtà che lo contraddistingue.
è arrivato senza che lo aspettassi...e senza che ci credessi troppo.
è arrivato da solo, senza quasi essere invitato.

è arrivato come un regalo e mi ha portato dei regali.
non c'era più qualcuno...
non c'era chi ha scelto di non esserci, 
e non c'era chi dopo 90 anni una e 85 l'altro ci ha detto ciao piano piano... 
chissà che menu hanno mangiato loro...

io sto diventando adulta e ho capito che la sofferenza e il dolore, piccoli o grandi che siano vanno vissuti fino in fondo, senza nascondere nè le lacrime nè la malinconia.
ho capito che in fondo è una fortuna vivere così, con trasporto e verità ogni situazione, ogni amore e ogni calesse...
ho imparato che io "vivo a orecchio" senza troppe ricette e troppa misura...
forse non so leggere perfettamente lo spartito ma esce una bella musica dalla stanza...
ho riconosciuto la nene di ieri e di oggi, non ho incontrato ancora quella di domani ma penso che mi piacerà se continuerà a sostenere che i baci servono solo se di donano.

ho ritrovato un amico su una panchina,
ho guardato e ammirato la mia famiglia, folle e numerosa,
ho assaporato una birra vecchia e un rhum nuovo,
so cos'è un'emozione e non ne ho paura. perchè dovrei?
c'è chi teme ancora la felicità, io no...
io rido... e se i pesci non chiudono gli occhi nemmeno quando dormono...
io li chiudo ogni notte... per sognare.

...ciao Babbo Natale, grazie di essere passato anche se non ti avevo avvisato. ;-)


domenica 9 dicembre 2012

"la giraffa ha il cuore lontano dai pensieri, si è innamorata ieri e ancora non lo sa"



A volte nella vita di ogni persona cuore e pensiero seguono un percorso diverso, spesso fanno dei giri strani, immensi, e prendono sentieri differenti che li portano ad essere distanti l’uno dall’altro e allora siamo come giraffe “col cuore lontano dai pensieri”.
A volte cuore e pensiero però si rincontrano e provano a guardare il mondo con lo stesso sguardo per farci capire che la strada giusta è una sola ed è dentro se stessi che occorre guardare per trovarla. E quando la troviamo, non importa dove ci condurrà, se sopra la boscaglia o sotto la boscaglia, dobbiamo provare a percorrerla senza paura di cadere, perché ci sarà sempre qualcuno, “un padre, un amore, qualcuno”, che ci aiuterà a rialzarci e magari anche a spiccare un volo.

Spesso l’essenziale è invisibile agli occhi e alla nostra parte razionale, alla ragione che cerca risposte in ogni dove, e qualche volta addirittura certezze, ma col cuore si vede sempre bene, anzi, come sosteneva il Piccolo Principe «non si vede bene che col cuore».
Forse il segreto è solo sforzarsi di ascoltare se stessi e i propri sentimenti, le proprie emozioni, i propri sogni...tutto quello che ci fa sentire vivi, anche i propri dubbi. E’ difficile fidarsi di quello che ci fa ridere e che ci fa piangere, di quello che ci fa sorridere senza motivo o che ci commuove dentro e fuori. E’ difficile fidarsi di quello che ci illumina come un raggio di sole e di quello che si posa delicatamente nella nostra vita come un fiocco di neve e ci rende unici e veri. Però è bello fidarsi di quello che ci suggerisce il cuore. Sarebbe bello se non facesse tanta paura…e allora si preferisce riporre la propria fiducia in quello che ci consiglia la testa.
Il pensiero, tuttavia, talvolta arriva in ritardo proprio là dove il cuore è già arrivato…a volte non arriva mai e in questo caso ci perdiamo davvero qualcosa.

Siamo come giraffe quando per timore di rischiare o di credere in qualcosa, di seguire un percorso non ancora tracciato o perché il casino della vita ci terrorizza un po’, teniamo cuore e pensiero separati e scegliamo in base a quello che ci dice la ragione e non sappiamo leggere dentro le emozioni e dentro di noi. Siamo come giraffe con il collo lungo e da una certa altezza soffriamo di vertigine quando abbiamo paura di metterci in gioco, perché non è facile lanciarsi nella mischia e vivere.
Vivere significa non solo ascoltare il proprio cuore, ma anche tentare di inseguire la felicità, lo stupore, la meraviglia…che ci possono sorprendere in ogni momento nelle piccole e nelle grandi cose. Vivere significa non perdersi d’animo quando la testa ci dice che sono irraggiungibili, ma continuare il viaggio, ovunque ci porti, anche se sarà un luogo sconosciuto dove non tutto sarà chiaro e non a tutto saremo pronti, dove non tutto sarà perfetto come l’avevamo immaginato e dove non saremo perfetti, ma saremo veri: noi, la realtà e i nostri sogni. Forse, nel luogo dove arriveremo seguendo il nostro cuore e inseguendo la felicità sarà pieno di giraffe che ieri si sono innamorate e che ancora non lo sanno e sarebbe stupendo se ci fosse qualcuno, “un padre, un amore, qualcuno”, che le aiutasse a comprendere che non si vede bene che col cuore e che nulla è troppo grande da qualunque altezza lo si guardi.