ti svegli così come ti sei addormentato e, quando la mia testolina arruffata sbuca fuori dal lenzuolo, vieni a darmi la prima cosa bella: il bacio del buongiorno.
armiamo di bagagli la suzuki e riprendiamo la strada. salutiamo gli eucalipti e mentre io mi koalizzo riscendiamo verso ajaccio. la capitale. il paesaggio è boschi e pascoli e costa di spiagge e calette e mediterraneo alla mia destra. caffè nel golfo di sagone e poi la città di mare ci attende. ci sono gli odori, i colori, la vivacità confusionaria di tutti i porti del sud. è domenica, le serrande sono abbassate e c'è più silenzio nei vicoli. birretta e bancarelle del mercato, anche le murene tra il ghiaccio del pescinvedolo, in vendita. panino da inde zezè in rue forcioli conti e poi giro sul molo tra yacht, barche a remi dei pescatori e vele internazionali. visita alla casa natale di napoleaone con storia e cimeli, davanti un piccolo giardino con un cactus centenario e delle piante tossiche dai bellissimi fiori a campanula. la cittadella militare affacciata sul mare, limpido anche qui in centro, ha al suo interno due asinelli e una capra che brucano. all'hotel kallistè ci prepariamo per la sera (...). la moto costeggia le plage affollate, la parcheggiamo alla fine della strada. alle isole sanguinarie si arriva a piedi. fascino unico. cormorani neri, radura di specie vegetali strane e nuove, il verde intenso che scende fino all'acqua, le scogliere che ricordano il nord e l'oceano, il sentiero che s'inerpica fino alla torre genovese abbandonata. oltre ci sono le isole, col faro e il lazzaretto.
la libertà è una senzazione senza virgole nè punti interrogativi.
è il calare del sole riflesso sui tuoi occhiali,
è la tua mano che mi aiuta ad ogni gradino,
è questa sera d'agosto a guardare l'occidente con il disco infuocato che va a dormire oltre la cortina di foschia dell'orizzonte.
sono le nostre due birre sul tavolino di fronte a questo spettacolo.
strisce di nuvole rosa da una parte del golfo, strisce di nuvole arancio dall'altra, come se qualcuno lassù si fosse divertito a giocare coi pastelli a cera.
cena da Mamma, sotto un arco in un vicolo pedonale, nell sala rustica tra un camino e le bottiglie impolverate. l'edera entra dalla finestra chiusa.
sotto un enorme ficus all'esterno sorseggiamo un liquore al mirto e un eau de vie...due passi fino alle barche da un milione di dollari che si dondolano nel porticciolo e poi...notte amore.