martedì 16 aprile 2013

a nenè piacciono i treni...


" un consiglio sui treni...
l'importante non è dove vanno
l'importante è decidere di prenderli..."

io vivo in una piccola torre sulla ferrovia
questa è la mia casa...
perchè si vedono i binari...
si gioca ad indovinare da quale parte arrivi e dove sia diretto, il treno.
si sente il rumore delle ruote che corrono, e quasi mai frenano, qui.
si sbirciano le persone a bordo e i loro pensieri che viaggiano.

i treni sono in movimento, conducono vicino o lontano...

più di una volta ne ho incontrato uno, di treno.
e ho deciso di prenderlo.

capita che un treno ci scelga, o che lo scegliamo noi.

era una sera d'autunno di pioggia fine
davanti ad una stazione
orologio sulle ore 20.
in realtà l'avevo già conosciuto questo treno...anni prima,
in un altro paese che sapeva di verde e di birra.

la mia testa era persa su altre strade ferrate...

gli confessai che non avevo nè biglietto nè destinazione
...avevo una valigia, quella sì. quella sempre.
lui mi aspettò sul binario...io non è che avevo molta voglia di salirci...
chissà dove mi porta pensai...e se poi non posso sedermi dove mi piace?
ma lui mi fece l'occhiolino e mi diede il buono per un caffè.
perchè no mi dissi? magari solo un giro...

stazione ore 22.50
una notte d'inverno
il treno mi baciò...e la ferrovia mi condusse a vedere la neve. 
con le sue labbra sul cuore. 

stazione ore 22.18
quasi natale 
il treno si fermò ad ascoltare gli altri treni che passano sotto casa mia.

...
e così viaggiavamo io e questo treno che tanto mi somigliava.
lui mi sentiva ridere e mi faceva scoprire che cosa c'è al di là del vetro... 
abbiamo anche costeggiato il mare...ho tirato giù il finestrino 
e mi sono fatta accarezzare dal vento dell'oceano...

campo di grano, ora indefinita
succede qualcosa
qualcosa di imprevisto
un vagone si stacca
il treno si rompe...
non riesce a continuare la corsa con me sopra.
e così mi fa scendere lì dove è lui
lì dove sono io.

è quasi primavera e non sono ancora sbocciati i papaveri.
mi guardo i piedi tozzi e guardo il treno.
non trasporta più passeggeri, solo merci.
almeno per ora, almeno per un po'...
si deve aggiustare da solo.

il controllore mi abbraccia.
non sa se il treno tornerà a prendermi...
la prossima stazione è...là avanti...
segui la scia della locomotiva...
occhi all'insù, qualche lacrima e la brezza di aprile...
mentre cammini nenè ogni tanto ascolta se passa un altro treno...
 
magari ti porta con sè...
 e tu sul sedile di qualsiasi treno....
lascia un papavero rosso col tuo profumo.
perchè magari qualcuno lo trova e gli scappa un sorriso.
così...."una bella emozione in mezzo al delirio".