lunedì 30 luglio 2012

da quaderno delle vacanze in corsica di nenè 2011 (decimo giorno)


ti svegli così come ti sei addormentato e, quando la mia testolina arruffata sbuca fuori dal lenzuolo, vieni a darmi la prima cosa bella: il bacio del buongiorno. 
armiamo di bagagli la suzuki e riprendiamo la strada. salutiamo gli eucalipti e mentre io mi koalizzo riscendiamo verso ajaccio. la capitale. il paesaggio è boschi e pascoli e costa di spiagge e calette e mediterraneo alla mia destra. caffè nel golfo di sagone e poi la città di mare ci attende. ci sono gli odori, i colori, la vivacità confusionaria di tutti i porti del sud. è domenica, le serrande sono abbassate e c'è più silenzio nei vicoli. birretta e bancarelle del mercato, anche le murene tra il ghiaccio del pescinvedolo, in vendita. panino da inde zezè in rue forcioli conti e poi giro sul molo tra yacht, barche a remi dei pescatori e vele internazionali. visita alla casa natale di napoleaone con storia e cimeli, davanti un piccolo giardino con un cactus centenario e delle piante tossiche dai bellissimi fiori a campanula. la cittadella militare affacciata sul mare, limpido anche qui in centro, ha al suo interno due asinelli e una capra che brucano. all'hotel kallistè ci prepariamo per la sera (...). la moto costeggia le plage affollate, la parcheggiamo alla fine della strada. alle isole sanguinarie si arriva a piedi. fascino unico. cormorani neri, radura di specie vegetali strane e nuove, il verde intenso che scende fino all'acqua, le scogliere che ricordano il nord e l'oceano, il sentiero che s'inerpica fino alla torre genovese abbandonata. oltre ci sono le isole, col faro e il lazzaretto.
la libertà è una senzazione senza virgole nè punti interrogativi.
è il calare del sole riflesso sui tuoi occhiali,
è la tua mano che mi aiuta ad ogni gradino,
è questa sera d'agosto a guardare l'occidente con il disco infuocato che va a dormire oltre la cortina di foschia dell'orizzonte. 
sono le nostre due birre sul tavolino di fronte a questo spettacolo.
strisce di nuvole rosa da una parte del golfo, strisce di nuvole arancio dall'altra, come se qualcuno lassù si fosse divertito a giocare coi pastelli a cera.
cena da Mamma, sotto un arco in un vicolo pedonale, nell sala rustica tra un camino e le bottiglie impolverate. l'edera entra dalla finestra chiusa.
sotto un enorme ficus all'esterno sorseggiamo un liquore al mirto e un eau de vie...due passi fino alle barche da un milione di dollari che si dondolano nel porticciolo e poi...notte amore. 

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