mercoledì 11 febbraio 2015

hakuna matata....si vola... (dal quaderno a zanzibar di nenè. vol.1)


è già notte quando ci imbarchiamo polpetta ed io a malpensa...
sotto l'italia è una miriade di luci che definiscono strade, villaggi, case e città. qualche perturbazione, un film divertente e sotto di noi appare l'oceano indiano. vele sparse di pescatori locali viaggiano sulla superficie turchese. atterriamo in un piccolo aereoporto dove il termometro segna già 35 gradi. eddi (mohamed) ci aspetta col cartello 'blu marlin'. il furgoncino attraversa la periferia di zanzibar town: botteghe che riparano bici, scarpe, elettrodomestici. è l'anniversario della rivoluzione...tutti si muovono a piedi vs lo stadio per le celebrazioni. le vespe rosse, le moto rumorose, la terra amaranto, i bimbi, i veli e i vestiti colorati delle donne, la vegetazione poi si fa intensa con banane e palme di cocco e piantagioni di spezie, manioca, riso, pascoli e mucche magre. le nuvole basse si dissipano all'alzarsi del vento e il sole è accecante. il blue marlin è accanto al paese dei pescatori, costruzioni col tetto di foglie secche di palma. e poi....la spiaggia bianchissima e immensa e il mare dalle mille sfumature. dal verde al blu passando per lo smeraldo. solo il rumore di upepo (vento in swahili) che soffia da nord e delle onde. la marea si ritira e lascia conchiglie e granchietti. respiro. iodio puro a pieni polmoni e mi lascio baciare dai raggi infuocati. non c'è nulla e nessuno intorno se non noi e questa sensazione di infinito. scriccioli con la pelle scura si arrampicano sulle barche ormeggiate, un pescatore getta reti e bottino a riva e altri cuccioli d'uomo giocano a calcio poco più avanti. l'infanzia ha una poesia tutta sua in ogni angolo del mondo. qualcuno passa con la bicicletta sulla sabbia e lascia tracce come noi lasciamo orme. facciamo una lunga passeggiata da un estremo all'altro io e rob. la quiete del villaggio, il corpo a mollo nell'acqua salata, sensazione di cura e di pace. mangiamo pesce re e banane, manghi e ananas dal sapore dolcissimo. saidi e la sua cadenza musicale romana, l'aria calda, la birra del kilimangiaro, le melanzane fritte e le stelle che luccicano anche sopra questo continente da cui tutti arriviamo, in questo lembo di terra che assomiglia ad una fotografia del paradiso.

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