mercoledì 18 febbraio 2015

viungo e rangi - spezia e colore - (dal quaderno a zanzibar di nenè vol.2)

colazione da leonessa e il primo tuffo. l'acqua è un tepore piacevole sul corpo. coi piedi tozzi nella sabbia incrocio uomini che riparano barche. ci sono alghe, frammenti di conchiglie e la carcassa arenata di una grande tartaruga. iris rossi e bouganville ciclamino sembrano dipinti sulle pareti. saliamo a bordo del pulmino per la nostra gita. prima tappa la coltivazione di spezie. la nostra guida è omarì che tra sentieri terrosi ci porta in un viaggio dei sensi dal pili pili manga (l'albero rampicante del pepe) a quello del rossetto, dalle bacche di vaniglia, alla corteccia di cannella, dalla noce moscata ai semi di cardamomo, dal sapore del mango, al profumo della citronella. foglie frutti semi fiori...un gioco affascinante. abbiamo un cono di foglie di banana per trasportare i nostri tesori, un anello e una collana di foglie di manioca, una stella sulla fronte, lo zenzero tra i denti. un ragazzo dal sorriso illuminante ssale per noi sulla palma da cocco che si muove nel vento. si arrampica come una scimmia cantando e facendo capriole...polpetta è preoccupata, io lo sento che è più bravo di un circense. torna giù con due cocchi freschi per farci bere il succo e farci mangiare la polpa: divini!! bimbi terrosi e sorridenti dai grandi occhi ci scrutano, polli e galline zabettano. davanti alle case di fango le donne salutano "jambooooooo": è il richiamo per tutti. lascio a omarì il cappello verde di jean paul...credo gli stia molto bene e a qualche ricordo bisogna anche dire addio sottovoce.
risaliamo con eddie in auto vs la capitale dell'isola: stone town. un insieme di culture, colori, odori, sapori. india, africa e medio oriente hanno regnato qui e lo comprendi nell'architettura delle case, sui volti delle persone, nei vicoli, nelle porte intarsiate, sui banchi del mercato. l'occidente è arrivato a colonizzare (e lo vedi nei vestiti della gente), ma l'essenza è rimasta: negozi di sarti con antiche macchine da cucire, il carretto della bici col pane fresco, la frutta di ogni forma e tinta che trionfa: manghi di differenti qualità, ananas a testa in giù, banane, frutto del paradiso e peperoncini.... le prime pagine dei quotidiani appese ad un albero e tutti gli uomini schierati a leggere. il mercato del pesce e la sua asta, il tetto in legno e sulla pietra polpi, razze, tonni a pinna gialla...niente ghiaccio, solo mosche e il vociare di commercianti ed acquirenti. accanto c'è quello della carne dove l'odore è pungente: teste di capra e pezzi di mucca appesi tagliati su assi di legno e incartati in fogli di giornale. poi c'è il divertente e starnazzante mercato dei polli dove oche, tacchini, galline fanno chiasso nelle ceste e appena uno di loro è scelto dal cliente viene preso, ucciso e spennato: prodotto freschissimo e a km 0. una cucciolata di gattini si muove intorno alle gabbie sperando in qualche avanzo. ci spostiamo vs i venditori di spezie dagli aromi e tonalità infinite. poi nei vicoli quieti dove i bimbi giocano, donne vendono stoffe, botteghe di biscotti e sacchi di riso e fagioli sonnecchiano...prendo degli orecchini a forma di giraffa (il mio animale preferito) nel negozio di un parrucchiere. saliamo sul terrazzo di un albergo ad ammirare la vista del porto, il palazzo del sultano e quello delle meraviglie. seduti sul muretto, accanto alle bancarelle che arrostiscono spiedini di ogni cosa e alle bici dei gelati. eddie, rob ed io ci gustiamo succo di canna con lime e zenzero e manioca fritta al calare del sole: goduria immensa. ancora qualche passo nelle viuzze turistiche e ci ritroviamo davanti all'edificio dove è nato freddie mercury (we are the champions). sulla spiaggia di città  si gioca a calcio, la luce del tramonto si diffonde, il christmas tree troneggia coi suoi magici fiori rossi. quando cala la sera nel buio spuntano le luci di una tv accesa e tutti seduti intorno a guardarla come se fossero al cinema. la notte è stellata, le strade scure, attraversiamo nel vento caldo la spiaggia e ci inerpichiamo nel villaggio con saidi ed eddie verso il Vision Pub. una birra safari, musica e masai e zanzibarini davanti ad un'altra tv ma senz'audio. per tornare al blu marlin saliamo in 3 senza casco su una moto, abbracciando uno sconosciuto e candandogli a squarcia gola nell'orecchio "il più grande spettacolo dopo il big bang..." e ridiamo libere finchè ad un posto di blocco la polizia ci ferma, ridiamo libere ma piano e proseguiamo a piedi. una mucca ci attraversa la strada. stelle, sogni e il rumore dell'oceano.

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