sabato 14 aprile 2007

I help Kabul


un sabato tra palco e realtà... tra piastrelle, bicchiere di vino all'arci (un po' come al bar di Hassan), nuovi e vecchi incontri... scoprirsi o riscoprirsi... uno straccio di pace, un pallone rosso, un cerchio che si chiude, non è coraggio il mio, è follia!










"
Le era entrato nel cuore
Passando dalla strada degli occhi
e delle orecchie
le era entrato nel cuore.
E li' cosa faceva?
Stava.
Abitava il suo cuore come una casa."

Vivian Lamarque

3 commenti:

Anonimo ha detto...

"A volte penso che ogni situazione, buona o cattiva, possa arricchire l'uomo di nuove prospettive. E se noi abbandoniamo al loro destino i duri fatti che dobbiamo irrevocabilmente affrontare - se non li ospitiamo nelle nostre teste e nei nostri cuori, per farli decantare e divenire fattori di crescita e di comprensione -, allora non siamo una generazione vitale"

(Etty Hillesum, Lettere 1943-1943,

Anonimo ha detto...

Ognuno di noi è fatto da tanti se stesso e non solamente da uno.
Diciamo che siamo come un'assemblea condominiale composta da tante persone diverse.
C'è quello più tollerante, c'è quello più permaloso, quello che si incazza subito, quello che parla poco e quello che non sta mai zitto...

Anonimo ha detto...

"...le sedie si sono svegliate... gli arabeschi hanno aperto i petali,
lo specchio si è risvegliato come un lago all’aurora, le finestre hanno spalancato immensi occhi azzurri,
il balcone si è risvegliato... le acacie han cominciato a chiacchierare
sui marciapiedi, la nuvola .. ha lanciato la sua stella ..."