lunedì 28 agosto 2017

EVER A JOY...di nuovo in viaggio...Colombia 2017

"Scrivere è leggere in se stessi."
Max Frisch

...così torno a scrivere, o meglio a trascrivere su questo blog i miei racconti di viaggio, comincio da quello più vicino (nel tempo) e spero di arrivare a quello più lontano che ancora e sempre vive
nei miei ricordi.

4 agosto 2017
MILANO MALPENSA

Imbarco... Milano sa di afa, città in partenza, pensieri pesanti e umidi... è tempo di prendere il volo.

Cara Matilde,
con un messaggio vocale come si usa in quest'epoca sempre connessa mi hai appena detto "Buon compleanno, NO buon viaggio zianene, divertiti!" e quindi ho pensato che sarai dall'altro capo di questo diario di viaggio, per leggerlo un giorno e magari provare a sentire le emozioni nascoste tra le righe di queste pagine scritte in luoghi e climi differenti, talvolta sotto forma di prosa, altre di poesia.

Prima tappa: MADRID
Eccomi sull'aereo, da sola...da tanto non mi capitava, ma la solitudine può essere uno spazio per crescere, perdersi, trovarsi e insieme a se stessi incontrare vite nuove. Fermarsi mai, guardarsi indietro per sorridersi, prendere la rincorsa per un nuovo salto. 
Il mio pit stop si chiama Madrid, la capitale della Spagna. Le strade sono calde, le luci accese in una sera d'agosto, i viali, le calle, le piazze, le voci sul marciapiede. Io cammino veloce, Streetxo mi aspetta. Ogni tanto bisogna premiarsi e io oggi mi concedo cocktails e cibo da strada in un luogo un po' assurdo con bancone e cucina a vista e piatti spaziali contaminazione di mondi. Il menu è già figo ;-)
Continuo a credere che il bello di un pasto sia la condivisione e allora lo offro all'altra me e assaporo ogni dettaglio culinario. Con un po' di tequila nel cuore entro nella camera dormitorio dell'ostello con le scritte variopinte sull'ascensore. Le mie sconosciute compagne di stanze già dormono. Notte nenè, doccia fresca e fai la nanna anche tu.
Un'altra avventura è appena iniziata...

5 agosto 2017
Sabato mattina, Madrid è pigra e si sveglia lenta...io sono già alla sua scoperta: Plaza Major, i mercati, i carrer, i bar ancora assopiti, i negozi con le serrande abbassate, c'è chi già vende un panino con i calamares fritti e un boccadillo con jamon...passi rapidi per assorbire in poche ore il più possibile di questa metropoli europea e latina. Pausa con pan y tomate y serrano e una coca cola che fa estate e adolescenza. La Gran Via sontuosa e turistica, alcuni vicoli silenziosi, la luce accecante, piazzette appartate, due anziani mano nella mano e mano a mano vanno a fare la spesa...li guardo e mi faccio trafiggere da un raggio di sole e da un pensiero felice. San Miguel ghiacciata al Parque del retiro e poi via verso l'aereoporto...Bogotà mi attende. Posto finestrino e film per commuoversi il giusto lungo la rotta. Sono sopra l'Atlantico che è immenso e sembra non avere fine, chissà Colombo (Cristoforo) quando l'ha solcato con le sue caravelle che sogni faceva durante la traversata...

Seconda tappa: BOGOTA'
Atterrare è come planare per gli uccelli. Io spesso mi catapulto sulle cose e invece bisognerebbe trovare la capacità di essere leggeri quando si arriva e anche quando si viaggia: bagaglio a mano e occhi e cuore e mente spalancati per far entrare il mondo. Vestirsi di se stessi. A Bogotà sta calando la sera, aspetto trepidante il volo degli amici: 6 sarà il nostro numero perfetto. Si lanciano i dadi e le cifre cambiano. 6 è il numero delle facce di un dado e il numero più alto, quindi ho già vinto. Abbracci all'aereoporto e poi taxi verso il centro. La Candelaria, Hotel Casa Guadalupe. Lungo il tragitto osserviamo i graffiti che ricoprono muri e palazzi con i temi più svariati: animali, piedi, contorni di persone, una figura femminile e una maschile che si avvinghiano in un bacio, pace, disegni coloratissimi, tratti sudamericani.
La Candelaria è il quartiere più antico, vissuto dai giovani universitari ora, le case sono basse e dalle tinte sgargianti, le strade sgarrupate e un po' sporche con qualche barbone che rovista tra i rifiuti, sa di sud del pianeta. E' sabato sera...non è ancora tempo di dormire (per noi è l'alba)...ci beviamo il primo mojito?! Il Gato gris è un localino vicino a noi dove c'è un'atmosfera festosa, soffitto a cassettoni e il camino acceso, a Bogotà fa freschetto. Ora l'avventura ha davvero inizio.

continua...



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