Milano, Universo, casa di nenè
21 giugno 2013
Eccomi qui.
Oggi trovo il tempo di lasciare che
la penna scorra sul foglio. Ti scrivo e forse lo faccio più per me che per te.
E’ arrivata una nuova estate dopo un
altro inverno, le stagioni passano e io sono in movimento, anche se qualche
volta mi sembra di essere rimasta ferma. Eppure tutti mi dicono che ho
un’energia che conquista, una forza contagiosa e un sorriso che va
oltre…nonostante il conto in rosso, lo stress, le notti corte e le giornate
lunghe, le ferite del cuore e i problemi quotidiani…e anche se succede che la
tristezza veli il mio sguardo, io saprò sempre far accadere cose belle e
soprattutto riconoscerle quando mi accadranno.
Ho fatto pace con le domande più che
altro, so che non ci sono risposte o che se ci sono non le avrò e non devo
ostinarmi a cercarle. So che ad un certo punto della strada ti ho perso, che tu
hai scelto un’altra strada, senza di me. Non so dove è finito il tuo “Ti amo
meraviglia” e mi piacerebbe ancora tornasse.
Anche se ho fatto l’amore con un
altro uomo mi trema la risata quando mi fa l’occhiolino il ricordo di te e mi
commuovo ancora quando trovo tracce di te in giro per la casa, il lavoro, la
città…la mia vita. Mi hanno rubato la bici che mi avevi regalato, ma non ho
smesso di pedalare…finirebbe il mondo se mi arrendessi.
So che arriverà un’altra primavera e
l’aspetto a testa alta…forse come sempre ci andrò incontro.
E’ quasi l’alba ed è appena passato
un treno…ogni tanto ti penso e mi chiedo se saresti fiero di me. Sono la stessa
donna che quando ride fa rumore e abita nella torre sulla ferrovia…e oggi non
so perché ti manda un abbraccio.
Sarebbe un’emozione leggera un giorno
condividere con te un secondo caffè e domandarti:
“A che punto della vita sei?” perché
è talmente bella che sarebbe un peccato sprecarla.
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