venerdì 2 gennaio 2009

...che sia buono, quest'anno nuovo.

Dopo la pioggia viene il sereno,
brilla in cielo l'arcobaleno:
è come un ponte imbandierato
e il sole vi passa, festeggiato.
È bello guardare a naso in su
le sue bandiere rosse e blu.
Però lo si vede - questo è il male -
soltanto dopo il temporale.
Non sarebbe più conveniente
il temporale non farlo per niente?
Un arcobaleno senza tempesta,
questa si che sarebbe una festa.
Sarebbe una festa per tutta la terra
fare la pace prima della guerra.
Questa poesia di Gianni Rodari fa parte dei ricordi della mia infanzia,
di quando il babbo e la sua chitarra riempivano le feste a scuola e non solo...
me lo ricordo seduto nella grande sala dell'asilo in via Crivelli,
nella palestra delle elementari di via Colletta,
al teatro Carcano ai tempi delle medie
e lo scorso anno per il mio Arrivederci Italia.
A mezzanotte, nel passaggio tra il 2008 e il 2009,
la sua voce e la sua chitarra risuonavano nel ristorante,
le mie parole e la sua musica, seppure diffuse dalle casse dello stereo...
ma la sensazione è stata di BUONO.
il mio babbo che canta per me,
in qualche modo, e per le persone che mi sono accanto in questo cambio d'anno.
c'era un bicchiere di spumante, amici, l'amore che mi guarda e che canticchia le canzoni del babbo, pensieri che volano lontano nel tempo e nello spazio per raggiungere altri pensieri...
che sarà di questo nuovo anno?
spero siano porte, siano baci, siano sfide, siano soste e ripartenze,
spero sia pace e colori, siano filastrocche per grandi e piccini...
sia ancora musica...


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