lunedì 22 gennaio 2007

lunedì...tempo di buoni propositi!

Lunedì, la nebbia oscura la città, o forse è solo un'impressione...ci sono spazi ancora inesplorati, angoli dove incontrare raggi di luce, sorrisi da cogliere, non da rubare...non siamo ladri, siamo solo cercatori di tesori...l'importante è ballare..qualsiasi sia la musica, danzare...prima o poi suoneranno solo per noi, e se la melodia non sarà come desideriamo...la cambieremo!
Scarpette rosse oggi, perchè la nebbia oscura la città e nel grigio...una macchia di colore!!!!

8 commenti:

Anonimo ha detto...

"Ma cosa devo fare allora?"
"Danzare" rispose "continuare a danzare, finchè ci sarà musica. ... Danzare senza mai fermarti. Non devi chiederti perchè. Non devi pensare a cosa significa. ... Anche se quello che fai può sembrarti stupido, non pensarci. Un passo dopo l'altro ... E tutto ciò che era irrigidito e bloccato piano piano comincerà a sciogliersi. ... Danzare è la tua unica possibilità continuò, devi danzare, e danzare bene, tanto bene da lasciare tutti a bocca aperta. Se lo fai, forse anch'io potrò darti una mano. Finchè c'è musica, devi danzare!"

Anonimo ha detto...

aggiusto le ultime cose, sistemo la valigia, mando un messaggio alla contessa elisabetta e uno alla fittipaldi e poi parto...è il viaggio che mi fa sentire bene. Il movimento, la strada, la scoperta. E' così che trovo la dimensione giusta, viaggiando.

Vado sul lago di Como in una casa costruita da due archittetti bolognesi della bioarchitettura. Pareti in argilla e paglia, rivestimenti in legno, un grande camino... un libro, una coperta e un cane. E' la dimensione giusta! Quella di Thoreau e di Walt Whitman, di Chatwin e di Kerouac.

Accenderò un grande fuoco in mezzo al bosco per ballarci intorno in cerca di un'estasi. Butterò del colore su una tela bianca cercando la forma giusta. Penserò anche a te nenè, ai tuoi sorrisi e al tuo modo di dire sempre sì al bello, di amare, di abbassare il collo come una giraffa per vedere quello che non si vede. Scriverò, forse scriverò quella lettera mai spedita...per far pace con me stesso e con il mondo.


Cazzo, mi è caduto tutto il fumo! noooooo!!!

"airin scarpette rosse" ha detto...

Dondolarsi come equilibristi,
Aria sotto i piedi,
Non fermarsi...
Zzzzzz...sembra silenzio, ma sono
Altre note, delicate come piume.

Lau. ha detto...

Anche dall'altro lato del mondo e' lunedi'.
Qui non c'e' nebbia per le strade, ma tanta neve che si sta pian piano arrendendo all'abbagliante presenza del sole.
I raggi solari che si riflettono sulla neve bianca sono ancora più luminosi.
La gente affolla le strade di Dushanbe. Le donne con i loro abiti dai colori sgargianti, quasi a voler compensare l'austerità dei colori degliabiti maschili.
I bambini giocano con la neve sotto il sole.
Anche qui l'importante e' ballare..qualunque sia la folcloristica musica che ti accompagna.
...magari non con le scarpette rosse...se non vuoi rischiare di scivolare su una lastra di ghiaccio!!! :-)

baciotto neninaaaaaaaaaaaaaaaa!!!

Anonimo ha detto...

Penso che non m'importa, voglio smettere di pianificare la mia vita, che certe volte alla vita bisogna togliere il guinzaglio, lasciarla andare dove va.

E buttarsi in una vasca di colori non sarebbe male!

Anonimo ha detto...

Anche quando la luce tramonta a occidente, a est c'è la promessa della rinascita....

...l'importante è ricordarsi di guardare a Oriente!!!!!

Molti Baci

Eilanuccia

Anonimo ha detto...

Lavoro continuamente per dare forma alla mia vita, correggo gli errori e coloro quello che è possibile, ma mi accorgo che copio mio malgrado, come un disegno, i lineamenti della persona che sono e non di quella che vorrei essere

"airin scarpette rosse" ha detto...

Come scrive Baricco "Non c'è mutazione che non sia governabile.
Abbandonare il paradigma dello scontro di civiltà e accettare l'idea di una mutazione in atto non significa che si debba prendere quel che accade così com'è, senza lasciarci l'orma del nostro passo.
Quel che diventeremo continua a esser figlio di ciò che vorremo
diventare. Così diventa importante la cura quotidiana, l'attenzione, il vigilare.

Tanto inutile e grottesco è il ristare impettito di tante muraglie avvitate su un confine che non esiste, quanto utile sarebbe piuttosto un intelligente navigare nella corrente, capace ancora di rotta, e di sapienza marinara. Non è il caso di andare giù come sacchi di patate. Navigare, sarebbe il compito. Detto in termini elementari, credo che si tratti di essere capaci di decidere cosa, del mondo vecchio, vogliamo portare fino al mondo nuovo. Cosa vogliamo che si mantenga intatto pur nell'incertezza di un viaggio oscuro. I legami che non vogliamo spezzare, le radici che non vogliamo perdere, le parole che vorremmo ancora sempre pronunciate, e le idee che non vogliamo smettere di pensare. È un lavoro raffinato. Una cura. Nella grande corrente, mettere in salvo ciò che ci è caro.
È un gesto difficile perché non significa, mai, metterlo in salvo dalla mutazione, ma, sempre, nella mutazione. Perché ciò che si salverà non sarà mai quel che abbiamo tenuto al riparo dai tempi, ma ciò che abbiamo lasciato mutare, perché ridiventasse se stesso in un tempo nuovo."