domenica 18 marzo 2007

spengo.

...spegnere l'interruttore, almeno per qualche tempo,
forse il frastuono che provoco non sempre fa bene agli altri
e qualche volta mi chiedo se serva davvero...
rallentare, fermarsi, aspettare,
sedersi su quella panchina vuota e lasciare che il mondo capiti...
scorra accanto a te, diventata più silenziosa,
meno ingombrante...
la luce è calda, forte, riflette...
e tu? tu che guardi quel muretto e ogni volta tenti di scavalcare...
se per una volta invece di tuffarti nel mare anche quando l'acqua è gelida
...aspettassi l'estate?
Qualcosa proverai a salvarlo, qualcuno proverai a salvarlo...
chi vorrà farsi salvare, chi dall'onda vorrà farsi bagnare.

"E nella barca del vino ci navigheremo sugli scogli
emigranti della risata con i chiodi negli occhi
finché il mattino crescerà da poterlo raccogliere
fratello dei garofani e delle ragazze
padrone della corda marcia d'acqua e di sale
che ci lega e ci porta in una mulattiera di mare."
Fabrizio De Andrè

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Sguardo meraviglioso che è vedere senza chiedersi nulla, vedere e basta. Qualcosa come due cose che si toccano - gli occhi e l'immagine- uno sguardo che non prende ma riceve, nel silenzio più assoluto della mente, l'unico sguardo che davvero ci potrebbe salvare - vergine di qualsiasi domanda, ancora non sfregiato dal vizio del sapere - sola innocenza che potrebbe prevenire le ferite delle cose quando da fuori entrano nel cerchio del nostro sentire-vedere-sentire- perché sarebbe nulla di più che un meraviglioso stare davanti, noi e le cose, e negli occhi ricevere il mondo - ricevere - senza domande, perfino senza meraviglia - ricevere -solo- ricevere- negli occhi - il mondo.

Anonimo ha detto...

che poi forse varrebbe anche quello che diceva mio nonna sorridendo:

"nella vita non serve correre, basta arrivare a tempo!"

Unknown ha detto...

Piccola.... Ricorda... Anche quando il cielo è coperto di nuvole, anche quando sono nere e cariche di pioggia, il sole è dietro di loro... Ci vuole pazienza e tenacia, ma prima o poi torna a splendere...
La primavera arriva sempre, magari un po'in ritardo, come un piccolo treno che fa tutte le fermate, ma alla fine della corsa, arriva alla sua destinazione e porta con se la gioia di chi viaggiava con lui e di chi lo stava aspettando, seduto su quella panchina vuota.